iaml > pubblicazioni > convegno, Roma 1997

Iaml Italia, 4. Convegno annuale (Roma, 1-2 dicembre 1997)


Incontro. La catalogazione della musica in SBN e la procedura SBN-Musica


Claudia Parmeggiani
Istituto Centrale per il Catalogo Unico e per le Informazioni Bibliografiche
 

  • Le attività in corso da parte dell'Istituto Centrale per il Catalogo Unico e per le Informazioni Bibliografiche 

     

  • L’Opac (On-line public access catalogue) del Servizio bibliotecario nazionale, attivo da maggio del 1997 e presentato al convegno dell’AIB a Napoli (29-31 ottobre 1997), crea per la prima volta la possibilità a tutti gli utenti Internet di accedere in modo facile alle basi dati Libro Moderno, Libro Antico e Musica e dý la possibilità alle biblioteche che hanno operato fino ad oggi insieme nell’ambito di SBN di far conoscere le proprie collezioni ad un’utenza molto più ampia. Alle biblioteche che vogliano approfittare di questa occasione si offre la possibilità di erogare servizi anche innovativi, rivolti non solamente ai lettori presenti fisicamente in biblioteca, ma anche all’utenza remota che utilizza le nuove tecnologie e le reti informatiche.

    Il progetto dell’Istituto ha realizzato una nuova base dati destinata alla ricerca che viene alimentata settimanalmente con i dati provenienti dagli archivi del sistema gestionale dell’Indice: Moderno, Antico e Musica. Sono stati sviluppati anche quattro moduli di interrogazione che consentono una ricerca con modalità facilitate pensate per utenti privi di conoscenze specialistiche e moduli per ricerche sofisticate sul contenuto delle basi dati SBN in generale e in particolare sul materiale musicale.

    • Il primo modulo dý accesso via web alla base dati Opac: per usufruire di questo tipo accesso l’utente deve disporre di un computer dotato della strumentazione minima per navigare in Internet, e cioè di un browser tipo Netscape 3.0 o Internet explorer. Le possibilità di ricerca sono flessibili, facili da usare e si attuano secondo le regole del mondo Internet. E’ possibile eseguire interrogazioni per autore, per titolo e anche per i canali di ricerca specifici della musica, che sono stati individuati dall’ICCU - in collaborazione con la IAML-Italia - utilizzando come modello di riferimento l’interfaccia realizzato dal RISM per l'interrogazione in linea dalla base-dati dei manoscritti musicali, accessibile in Internet già da diverso tempo; i due tipi di interrogazione risultano dunque oggi assai simili.
    • Il secondo modulo offerto agli utenti autorizzati ad usare le funzioni di interrogazione del sistema Indice SBN gestionale non richiede il collegamento Internet. Le biblioteche SBN possono quindi interrogare l’Opac dell’Indice tramite lo stesso collegamento usato per la catalogazione partecipata e il prestito interbibliotecario. Rispetto all’interrogazione diretta dell’indice, e quindi anche della base dati Musica, l’interrogazione dall’Opac consente una maggiore facilità d’uso e una maggiore flessibilità
    • Il terzo ed il quarto modulo consentono l'interrogazione di più sistemi presenti in Internet tramite la stessa interfaccia utente e quindi consentono di eseguire ricerche con le stesse modalità sull’Indice, ad esempio, nella Library of Congress, nel catalogo dell’Università di Firenze e in un qualsiasi sistema aperto italiano, europeo o americano che abbia applicato lo standard per la ricerca ed il recupero dei documenti ISO/ANSI Z39.50. Lo standard consente l’interoperabilità fra sistemi, cioè permette a due sistemi d’automazione diversi di parlare fra loro. I vantaggi di questa applicazione saranno oggetto di alcune esercitazioni che l’ICCU sta organizzando, in maniera da rendere più esplicita questa descrizione che, proprio perché fatta a voce, può risultare poco chiara a coloro che non conoscono lo standard. Dal resoconto sul convegno di Ginevra qui presentato dalla IAML-Italia apprendo che lo standard Z3950 viene adottato anche dal RISM per il progetto di catalogazione dei libretti (cfr. relazione di John Howard): sarebbe interessante verificare concretamente in una prossima riunione IAML le possibilità offerte dallo standard interrogando con la stessa interfaccia un sistema costruito in ambiente diverso, quale potrebbe essere appunto quello sviluppato dal RISM. I due moduli richiedono il possesso di una connessione Internet e di uno dei due software in ambiente personal computer distribuiti gratuitamente alle biblioteche SBN che ne facciano richiesta all’ICCU: SBN-Zeta e SBN-OLUIT.

    SBN-Zeta facilita e orienta non solo un’utenza esperta in musica, abituata ad usare l’interrogazione Internet da casa, ma - offrendo le possibilità di ricerca tipiche degli strumenti dell’information retrieval - mira a potenziare al massimo l’offerta di servizi di informazione bibliografica che una biblioteca può erogare ai proprio utenti esperti in musica, consentendo l’esecuzione di ricerche piuttosto sofisticate. L’interrogazione può essere graduata in modo da venire incontro indifferentemente sia a chi Ë esperto sia a chi non Ë esperto di sistemi di recupero di informazioni. Nella tavola rotonda svoltasi questa mattina Ë stato ricordato come sia importante dimostrare l’utilità della biblioteca ai propri utenti: il modulo SBN-Zeta potenzia sicuramente i servizi della biblioteca e può aiutare il bibliotecario ad impratichirsi delle tecniche di recupero dell’informazione.

    SBN-OLUIT Ë il risultato di un progetto europeo che ha sviluppato un interfaccia grafica object oriented particolarmente adatta per i lettori di una biblioteca a cui si voglia offrire un servizio di interrogazione via Internet su più basi dati remote.

     
    Il progetto Opac dell'Indice riveste per l'ICCU un’importanza strategica in quanto Ë il primo progetto che realizza un’architettura aperta nel mondo SBN. Fino ad oggi infatti i servizi offerti da SBN - la catalogazione partecipata, il prestito interbibliotecario, la ricerca di informazioni - sono stati accessibili solo agli utenti in SBN, cioè nel sistema che, utilizzando un software proprietario SBN, collega oggi tramite diverse basi dati locali e la base dati centrale Indice circa 700 biblioteche. Il sistema aperto realizzato per la nuova interrogazione dell’Indice non richiede più il possesso di software proprietario SBN, ma consente invece di accedere all’Indice usando software diversi.

    L’apertura di SBN Ë una linea strategica stabilita dagli organi di cooperazione di SBN, che intendono far evolvere progressivamente il sistema affinché in prospettiva anche i servizi di catalogazione partecipata e di prestito interbibliotecario possano essere utilizzati da biblioteche automatizzate con sistemi diversi da SBN. Le modalità di attuazione di una prima fase di questa apertura sono state definite nell’ambito di una convenzione tipo. Nel numero di SBN notizie ora in stampa si pubblica la convenzione che potrà essere firmata tra una biblioteca e SBN, tramite l’ICCU, per integrare i moduli di catalogazione partecipata e di prestito interbibliotecario SBN nel sistemi di automazione già usato se diverso da SBN. Sarà l’ICCU a fornire i requisisti tecnici e ad accertare il rispetto dei requisiti da parte del contraente. La Regione Emilia Romagna sta perfezionando una richiesta per consentire al software Sebina di dotarsi di moduli di catalogazione partecipata e di prestito interbibliotecario in colloquio con l’indice SBN; una volta sviluppati i moduli, l’avvenuta integrazione con l’Indice sarà accertata dall’ICCU e successivamente potranno essere definiti progetti speciali per il riversamento in SBN di dati catalogati dalle biblioteche che utilizzano Sebina: i tempi entro i quali questa realizzazione sarà effettuata sono però molto difficili da ipotizzare. Requisito fondamentale richiesto dall'ICCU Ë comunque quello di avere applicato per la creazione delle descrizioni bibliografiche gli standard e le regole di catalogazione che vigono in SBN, cioè gli standard internazionali applicati da SBN al contesto di automazione italiano.

    Il motivo per cui Ë stata scelta questa strategia Ë politico, SBN vuol diventare sempre più un servizio nazionale. L’erogazione di servizi volti al miglioramento della qualità del lavoro nelle biblioteche e alla maggiore diffusione della conoscenza in Italia e nel mondo del patrimonio delle biblioteche italiane vuole essere conseguita quindi cooperando non soltanto con le biblioteche che adoperano lo stesso software SBN, ma comunque con tutte le biblioteche che vogliano partecipare al servizio bibliotecario nazionale.

    Questa scelta di carattere strategico generale Ë già stata in parte applicata alla base dati Musica, che può essere arricchita con descrizioni bibliografiche in un formato standard adottato a livello internazionale e quindi creati anche da chi non usa un software SBN. E’ una realtà sulla quale l’ICCU sta lavorando in questi mesi e che il Consorzio IRIS sta realizzando nell’ambito del progetto "Arricchimento della base dati Musica" finanziato con i fondi del Ministero per i Beni Culturali.

    La base dati Musica oggi ha già attive le funzioni di consultazione e di gestione che ne consentono l'alimentazione sia da parte di utenti SBN (la catalogazione in linea eseguita con modalità partecipate in SBN può essere travasata nella base dati Musica attraverso le funzioni SBN di cattura delle notizie), sia attraverso l’uso della procedura SBN musica su PC e infine la terza modalità - cui stiamo lavorando in questo momento e che ci interessa proprio in quanto rispecchia il concetto di apertura - che consente di alimentare la base dati Musica tramite delle procedure di caricamento in formato standard Unimarc. Le funzioni di gestione della base dati Musica, possono essere utilizzate da utenti remoti autorizzati dall’ICCU. Attualmente gli utenti esterni cui Ë consentito di utilizzare tutte le funzioni attive sono l'Ufficio ricerca fondi musicali (Massimo Gentili-Tedeschi), la biblioteca del Conservatorio di Milano (dott.ssa Agostina Laterza) e gli operatori coinvolti nel progetto di recupero dei cataloghi della biblioteca del Conservatorio di S. Cecilia a Roma. Il completamento del progetto "Arricchimento della base Musica" verrà seguito da un corso di formazione che l’Istituto intende organizzare per creare una struttura nazionale cooperativa per la gestione del sistema Musica.

    La definizione del formato Unimarc ha consentito all’Istituto di presentare al convengo IAML di Ginevra (vedi resoconto) un documento in cui si definisce un tracciato Unimarc per la catalogazione dei manoscritti musicali , che Ë stato discusso dal gruppo di lavoro Core Bibliographic Record. Il tracciato Ë stato definito proprio per consentire alle biblioteche italiane o non italiane che utilizzano software di catalogazione diversi da SBN di alimentare in differita la base dati Musica convertendo i propri dati tramite il suddetto formato Unimarc. La presentazione del tracciato nell’ambito del convegno IAML ha sollevato un notevole interesse perché sono state proposte delle estensioni del tracciato standard Unimarc al fine di gestire tutte le informazioni necessarie alla descrizione, alla ricerca e al recupero della musica. L’ICCU intende proseguire l'attività di presentazione del tracciato Unimarc con le estensioni per la musica in contesti internazionali, apportando eventualmente le modifiche che venissero proposte: solo in questo modo Ë possibile assicurare l’alimentazione della base dati Musica da parte di un bacino di utenza allargato.

    In questo periodo il Consorzio IRIS sta sviluppando i moduli di caricamento nel sistema centrale Musica. L’analisi condotta con i funzionari dell’ICCU ha definito un tracciato di caricamento ed i criteri di individuazione delle duplicazioni. Entro l’estate del 1998 le nuove procedure saranno utilizzate per caricare in base dati Musica i nastri del progetto veneto A.Co.M., che ha da tempo digitalizzato circa 200.000 descrizioni bibliografiche ora convertite in Unimarc con le estensioni per la musica nell’ambito del già citato progetto Arricchimento della base dati Musica.

     
    Per sintetizzare: le attività oggi in corso presso l’ICCU sono:

    • La diffusione dei moduli di interrogazione dell’OPAC: SBN-Zeta e SBN-OLUIT.
    • L’organizzazione di un corso di formazione rivolto espressamente ai bibliotecari musicali, durante il quale saranno presentati i moduli di ricerca e di recupero delle informazioni recentemente sviluppati. Il corso Ë un servizio a quanti catalogano la musica in SBN; infatti per utilizzare uno strumento software che consente di lavorare in cooperazione Ë necessario essere informati ed aggiornati, portando eventualmente nell’ambito di SBN esperienze e proposte per progetti comuni di catalogazione e recupero, ed anche per evoluzioni del sistema dei servizi per la musica in SBN.
    • La diffusione dello standard Unimarc con le estensioni per la musica in modo da consentire, a coloro che li utilizzano, l'alimentazione della base dati Musica e comunque le basi dati SBN in genere.
    • La diffusione di SBN-Musica .

    Come Ë noto la stipula di una convenzione dý la possibilità ad una biblioteca di utilizzare il software messo a disposizione gratuitamente dall’Istituto, dietro assicurazione che una copia dei dati catalogati con SBN-Musica siano messi a disposizione per essere riversati nella base dati Musica. La lista delle biblioteche che oggi già usano SBN-Musica Ë piuttosto estesa, contando circa 30 biblioteche. Il progetto di maggiori dimensioni Ë quello della Regione Marche, che ha deciso di catalogare a tappeto su tutto il proprio territorio; l’URFM, che aveva già usato la procedura in passato, la sta ora usando ora per nuovi progetti. L’ICCU ha potuto scegliere di mettere a disposizione di un’utenza allargata e distribuire gratuitamente SBN-Musica, in quanto il software Ë stato sviluppato nell’ambito di un progetto finanziato per arricchire la base dati Musica con interventi di recupero di cataloghi di rilevante interesse storico e musicologico presenti a Roma nella biblioteca del Conservatorio di S. Cecilia e in ICCU per le schede del censimento dei manoscritti musicali realizzata nell’ambito del progetto "Giacimenti Culturali". L’Istituto oggi Ë intenzionato ad esaminare le proposte di miglioramenti avanzate dagli utenti di SBN Musica, ma deve confrontarle anche con il budget disponibile. L’ICCU ritiene che il software nella sua versione attuale sia un buon strumento di lavoro per i bibliotecari che catalogano la musica; una sua evoluzione al momento non Ë in programma e comunque Ë necessario un tempo di verifica che consenta alle biblioteche di completare almeno una prima fase di attività di catalogazione.

    Ai bibliotecari che hanno scelto SBN-Musica l’Istituto proprio in questi giorni sta inviando una lettera con la quale si annuncia che dal mese di dicembre Ë stata avviata un’attività straordinaria di correzione dell’archivio nomi, sollecitando la segnalazione di nomi erronei, in quanto la procedura SBN-Musica non consente di correggere i nomi marcati come Authority file, cioè i nomi provenienti dal sistema centrale. L’archivio nomi, che facilita la catalogazione abbreviandone i tempi, necessita infatti di manutenzione: ad un’attività ordinaria, condotta dall’Istituto in collaborazione con i bibliotecari detentori della password per entrare nel sistema Musica, si aggiunge ora un intervento straordinario di correzione delle trascrizioni per migliorare la qualità delle descrizioni bibliografiche.

    Inoltre l’Istituto sta analizzando la possibilità di produrre un CD-rom della base dati Musica, per accogliere le richieste avanzate da coloro che hanno individuato la presenza in base dati di descrizioni corrispondenti a musiche possedute dalle proprie biblioteche. Il CD-rom sarebbe quindi un modo di restituire alle biblioteche i record registrati nella base dati Musica e al tempo stesso costituirebbe sicuramente un prodotto che può favorire la conoscenza del patrimonio musicale italiano anche in un contesto non italiano. Qualora l'Istituto riuscisse ad avere un budget sufficiente per produrlo, avrebbe intenzione di utilizzare gli standard internazionali di interrogazione, di scambio e di scarico dei dati dal CD-rom Musica. Si conferma così l'interesse dell'ICCU per lo studio all'interno del Core bibliographic record e per la definizione di un tracciato di scarico in Unimarc che possa essere utilizzato non solo da noi ma anche da altri, in maniera da facilitare lo scambio dati in un contesto allargato.

    Torna all'indice



    Dibattito. Gli sviluppi del progetto SBN-Musica
     

    Massimo Gentili-Tedeschi chiede chiarimenti in merito alla realizzazione del CD-ROM e alla politica dei costi

    Parmeggiani: Non sono in grado di definire i tempi degli interventi perché, sia per quanto riguarda la produzione del CD-ROM. sia per quanto riguarda l’evoluzione della procedura su PC, siamo ancora in fase di analisi dei costi. L'Istituto ha inviato delle richieste di offerta per un CD-ROM con delle funzionalità di base che consentono un tempo rapido di produzione, di cui stiamo ancora aspettando in parte le risposte, che andranno poi confrontate con il budget disponibile. Dai primi contatti informali risulta che si Ë andati oltre il budget disponibile ed anche per questo siamo aperti a eventuali soluzioni alternative rispetto a quelle condotte fino ad adesso: utilizzare architetture aperte consente al mondo SBN di allargare il numero dei possibili interlocutori non soltanto tra le biblioteche ma anche tra i diversi sistemi software da integrare ai software sviluppati fino ad oggi.

    Obiettivo principale, anche se difficile da raggiungere, sarebbe la presentazione del CD-ROM in un contesto specifico, cioè al convegno IAML di San Sebastian, quindi entro giugno 1998, Eventualmente si può pensare anche a pubblicarne più edizioni presentando un primo prodotto, una specie di numero zero con le sole funzionalità base ma che faccia comunque intuire la ricchezza e l’interesse della base dati SBN-Musica. Per funzionalità di base si intende quelle presenti nel CD-ROM della BNI (Bibliografia nazionale italiana): funzioni di interrogazione per diversi canali di ricerca - che devono essere estese almeno quanto quelle presenti oggi nella base dati Musica ma utilizzabili con la flessibilità tipica dello strumento CD-ROM: funzioni di scarico in formato Unimarc e in formato testo, per consentire la compilazione di bibliografie e di testi; un manuale, un’interfaccia in quattro lingue.

    Anche la politica dei costi fa parte dell’analisi che l'Istituto sta conducendo. La Bibliografia nazionale italiana, ad esempio, ha un alto costo di vendita, superiore al milione, che consente politiche commerciali di distribuzione che aiutano ad ampliare il budget dell’Istituto. Per ora sappiamo che il CD-rom della base-dati Musica non può essere un prodotto ad alto costo, altrimenti non ha mercato, e quindi non sarebbe d’interesse nè per noi nè per gli editori che stiamo contattando.

    All’intervento di Claudia Parmeggiani fa seguito un vivace dibattito di cui si riportano sinteticamente i punti salienti. I presenti esprimono viva soddisfazione per il progetto di pubblicazione di un CD-ROM e concordano sull’opportunità di procedere al più presto alla sua distribuzione. Si dibatte quindi sul contenuto di esso, ovvero se prevederne un’unica versione onnicomprensiva con aggiornamenti o differenti CD-ROM divise con criterio cronologico. Si concorda nell’inserirvi tutto il contenuto attuale della base dati SBN-Musica, senza distinzioni cronologiche, peraltro difficili da stabilire. Sarebbe auspicabile che si provvedesse anche all’inserimento delle notizie di musica catalogate in SBN e identificate dal genere 9. Si renderebbe in tal caso necessario completarne la schedatura con i campi mancanti specifici della procedura SBN Musica, in particolare gli elementi del titolo convenzionale. poiché tali notizie sono in quantità comunque rilevante, stimabili all’incirca 30.000 edizioni, si rende necessaria la costituzione di un gruppo di catalogatori. Si ipotizza quindi il coinvolgimento delle Regioni per ottenere finanziamenti per sostenere i costi di catalogazione.

    Lo scopo della CD-ROM non dovrebbe essere soltanto quello di creare una base dati funzionale alle ricerche bibliografiche, ma anche quello di facilitare la catalogazione partecipata tramite lo scarico di notizie. Ciò infatti consentirebbe anche alle biblioteche non collegate ad SBN o ad Internet, di conoscere quanto Ë già stato catalogato, riducendo drasticamente il rischio di duplicazioni. Inoltre la possibilità di catturare le notizie renderebbe il CD-ROM più appetibile: sarebbe certamente un potente stimolo per tutte le biblioteche, anche non collegate, ad entrare in un discorso di catalogazione partecipata.

    In seguito si analizzano le problematiche relative alla migrazione dell’archivio di ACOM all’interno della base dati nazionale SBN Musica e al suo eventuale inserimento nel CD-ROM. La migrazione di ACOM comporta numerosi problemi, tra cui quello della certezza di duplicazioni con quanto già presente in base e la necessità di distinguere le notizie principali dagli spogli, particolarmente numerosi in ACOM. Informaticamente occorrerà procedere con cautela, al fine di effettuare nel modo migliore l’accorpamento delle notizie gemelle. Certamente sarà necessario successivamente l’intervento anche manuale da parte di bibliotecari esperti autorizzati.

    Gli sviluppi futuri della procedura SBN musica. Alla discussione intervengono numerosi bibliotecari, in particolare Gentili-Tedeschi, Riva, Camera, Zecca Laterza.

    Si richiede all’ICCU di fornire una procedura di catalogazione il più possibile efficiente che, con l’ausilio del CD-ROM, possa venire incontro alle molteplici esigenze delle biblioteche per eseguire la cattura dei dati, la stampa di schede o cataloghi, la gestione del materiale. Tale soluzione porterebbe gradatamente all’auspicabile superamento di altri sistemi che attualmente, per alcuni aspetti, forniscono prestazioni migliori. Secondo Parmeggiani, piuttosto, si deve creare uno scenario in cui ogni biblioteca possa continuare ad usare i propri software, magari già più ricchi di funzioni, ed occorre invece far sì che nella base dati vengano a confluire tutte le esperienze di catalogazione realizzate; Ë sufficiente che lo scarico dei dati avvenga attraverso il formato Unimarc secondo le specifiche dell’ICCU; per i costi di tali migrazioni potrebbero intervenire le Regioni o le singole biblioteche.

    I bibliotecari obiettano che in ogni caso tali catalogazioni non potranno mai essere perfettamente compatibili, ne complete di tutti gli elementi di SBN Musica, poiché ogni software ha le sue specificità. Le difficoltà e i costi, enormi e comunque superiori alle aspettative, del riversamento di ACOM (peraltro non ancora effettuato), che pure era nato in collegamento alla realtà SBN, dovrebbero suggerire molta cautela nel dare per scontate e facilmente praticabili le migrazioni da altri sistemi. Catalogazioni provenienti da software diversi implicano comunque la ricatalogazione dei medesimi testi, controlli e accorpamenti, senza alcun guadagno in termini di lavoro. Se si vuole che SBN si diffonda in modo massiccio Ë di primaria importanza la possibilità per ciascuno di usufruire del lavoro già fatto. La possibilità di consultare la base dati SBN-Musica tramite Internet - prospettiva ormai imminente per la maggior parte delle biblioteche - non Ë sufficiente, in quanto non sostituisce la catalogazione partecipata, non risolve il problema della catalogazione del proprio posseduto, dato che da Internet non Ë possibile inserire in base le proprie localizzazioni.

    Pasqualetti suggerisce di proseguire nell’implementare le funzioni della procedura SBN, rendendolo un programma il più possibile adeguato alle esigenze moderne e al passo con le attuali potenzialità informatiche. Tecnologicamente Finsiel Ë pronta, sia per la creazione del CD-ROM, sia per la creazioni di ulteriori funzioni (tra cui quelle di scarico dei dati dal CD-ROM, di aggiunta di informazioni, di stampe e quelle inerenti anche la gestione) e soprattutto per occuparsi di nuove prospettive quali la diffusione delle immagini, ma occorre la richiesta da parte dell’ICCU. Parmeggiani spiega che attualmente, anche a causa dei problemi di budget, tale prospettiva non Ë probabile, e che sulla nuova procedura di catalogazione non Ë prevista, almeno per il momento, l’aggiunta di nuove funzioni; ipotizza dunque la possibilità che alcune regioni intervengano a sviluppare singoli moduli ed esprime la disponibilità dell’ICCU ad analizzare le proposte.

    Torna all'indice
    Torna alla pagina delle pubblicazioni