L’Indice 2 di SBN
Diritto d’autore in biblioteca: il prestito
Il manuale di catalogazione musicale (coordina Fiorella Pomponi)
L’evoluzione del progetto IRMA per il censimento degli archivi musicali in Italia
Tre sono gli argomenti di attualità nel campo della catalogazione musicale: la revisione del codice di catalogazione nazionale RICA (per cui si veda il resoconto dell’intervento di Fiorella Pomponi), lo sviluppo del formato Unimarc e l’evoluzione di SBN.
Nel corso degli ultimi quattro anni il Gruppo italiano Unimarc musica presso l’ICCU ha avanzato delle proposte di adeguamento del formato Unimarc per introdurvi alcuni elementi specifici della catalogazione musicale, ampliando campi esistenti o creandone di nuovi. Le proposte, discusse anche dalla IAML e da altri gruppi di lavoro nazionali, sono state esaminate dal Permanent Unimarc Committee che nell’ultima riunione e definitivamente approvate nella quasi totalità. Il manuale Unimarc è disponibile sul sito dell’IFLA, http://www.ifla.org/VI/3/p1996-1/sec-uni.htm.
L’evoluzione di SBN: la migrazione di Musica in Indice 2 Il 21 aprile scorso la base dati Musica è migrata nell’Indice 2 di SBN. Le notizie migrate rappresentano oggi circa il 10 % del patrimonio catalogato in SBN, per cui la migrazione stessa può essere considerata come una della maggiori effettuate dal sistema. Qualche cifra:
Per poter migrare in SBN sono state effettuate alcune operazioni di pulizia delle notizie presenti in Musica, mente altre dovranno essere compiute in futuro. Gli interventi più importanti hanno riguardato: – Titolo uniforme: il titolo convenzionale che nei record di tipo “Musica” è suddiviso in campi separati è stato trattato con un algortimo automatico per poter essere visualizzato in polo come un titolo A. – Nomi: La migrazione è stata preceduta da una fase di pulizia dei nomi presenti in Musica, in cui sono stati impegnati l’ICCU e l’URFM a partire da maggio 2003, e che ha comportato lo schiacciamento di alcuni nomi di Musica sui nomi già presenti in SBN. Tra le conseguenze di questa operazione si segnala:
In conseguenza sarà ora necessario un progetto per un ulteriore lavoro di controllo, condotto dalle biblioteche che possiedono il personale, il materiale e gli strumenti specializzati.
L’evoluzione di SBN: il colloquio Indice2 – Poli L’attivazione dell’Indice2 ha come conseguenza la realizzazione di molte nuove funzioni, prima fra tutte, e già avviata, la possibilità di condividere e gestire le notizie di musica a livello di polo. Ma molto resta ancora da compiere e i problemi da affrontare sono parecchi. Bisogna infatti tenere presente che, mentre l’indice ha attivato o sta attivando tutte le nuove funzioni, i poli sono ancora tutti da aggiornare, e i protocolli di dialogo polo-indice sono ancora quelli della vecchia versione.
Cosa cambia con la migrazione di Musica in Indice 2
la connessione Telnet3270 in emulazione di terminale, utilizzata dalle biblioteche per gestire le notizie esistenti in base-dati Musica, non è più attiva. In futuro le biblioteche autorizzate potranno attivare le stesse funzioni utilizzando l’Interfaccia Diretta (vedi oltre).
le notizie provenienti dalla base-dati Musica sono entrate in Indice 2 e sono per il momento visibili attraverso le procedure di polo nella linea di catalogazione Libro moderno, con BID MUS o MSM (edizioni o manoscritti musicali). Attualmente in Polo non è visibile però l’intera notizia ma soltanto un subset del record presente in Indice 2. Perché si possa vedere il record nella sua completezza è infatti necessario che il Polo abbia attivato il profilo “Musica”, possibile solo con il nuovo protocollo.
Genere notizia, tipo record, tipo materiale Con l’unificazione delle basi dati, la scelta di catalogare un documento non avverrà più con la scelta di una base dati particolare (ad esempio antico o moderno), ma definendo, oltre al Tipo di record (quello che in SBN viene definito “genere”, ora adattato ai codici Unimarc – ad es. la musica a stampa ha codice “c” e non più “9”), il Tipo materiale, in pratica l’insieme di dati specialistici che il catalogatore o la biblioteca può decidere di aggiungere alla descrizione. Per la musica, definire una notizia “U”, cioè di tipo materiale “Musica”, significa ad esempio poter gestire il titolo convenzionale “Musica”, suddiviso in tutti i suoi sottocampi, oltre che le note strutturate sulla rappresentazione.
Avvertenze per la catalogazione Si riassumono e si precisano le indicazione ad oggi fornite dall’Iccu: Nomi: il codice di responsabilità 0, utilizzato per i nomi privi di responsabilità sulla pubblicazione (es.: i dedicatari, gli interpreti, ) sono per ora gestiti in Indice ma non in Polo. L’ICCU consiglia di usare la responsabilità 3. Titoli A: dovranno essere tutti sottoposti a verifica. Sono stati predisposte delle funzioni di creazione di liste proprio a questo scopo. Musica a stampa: Su richiesta della IAML-Italia l’ICCU è intervenuto su Indice 2 indicizzando l’Area specifica della musica stampa nella linea di catalogazione Libro moderno. Ciò consente a quei poli in cui l’area non era visibile, come ad esempio nel polo SBN-Lombardia, di adeguare subito il proprio software per rendere visibile l’area specifica della musica a stampa, senza dover attendere la ridefinizione dei nuovi protocolli di colloquio Indice 2- Poli. Notizie duplicate: la migrazione di Musica in Libro moderno ha causato delle duplicazioni che si vanno a sommare alle duplicazioni preesistenti in Musica e a quelle preesistenti in Libro Moderno. Manoscritti: è oggi possibile catturare da Indice 2 e importare in polo le notizie relative ai manoscritti musicali posseduti da una determinata biblioteca ed aggiornarne la catalogazione aggiungendo, ad esempio, il numero di inventario. Per la creazione di nuove notizie è ancora attiva la catalogazione attraverso la procedura su PC (vedi oltre). Libretti per musica: In Indice 2 sono ora presenti:
Anche nel caso dei libretti occorrerà un lavoro di revisione della base per eliminare le duplicazioni.
Tra i passi da compiere:
Dal momento che quest’ultimo dipende pure dai singoli poli, è opportuno che le biblioteche interessate alla catalogazione delle musica siano in contatto con i responsabili del proprio Polo SBN per sollecitare l’adeguamento del protocollo. Durante tutto il periodo di transizione saranno attivi entrambi i protocolli, vecchio e nuovo.
Progetti di ampia portata Vanno discussi con il Polo e tra Polo e ICCU.
L’Interfaccia Diretta La connessione TN3270, attraverso la quale era possibile operare correzioni sul sistema centrale, è stata sostituita dall’Interfaccia Diretta che costituisce lo strumento principale per operare sulla banca dati centrale del nuovo sistema Indice SBN consentendo, agli utenti autorizzati dall’ICCU, ricerche e operazioni di bonifica e di servizio. Il sistema, attualmente in fase di prova e soggetto a ulteriori modiche, dovrebbe entrare a regime entro l’estate.
Non è quindi (salvo ripensamenti auspicabili) uno strumento adatto alla catalogazione, anche se potrebbe prestarsi benissimo allo scopo, sostituendo con molta efficacia la procedura Musica su PC.
La catalogazione off-line con la procedura SBN-Musica La procedura di catalogazione SBN-Musica su PC è ad oggi utilizzata da biblioteche SBN e non in SBN principalmente per la catalogazione dei manoscritti musicali. La creazione dell’Indice 2 implica la realizzazione di una nuova procedura di scarico dei dati. L’ICCU ha garantito il riversamento dei dati in Indice 2, ma secondo modalità di diverse da quelle utilizzate sino ad oggi. Per evitare problemi di duplicazione, di disallineamento dei dati codificati e di pulizia degli archivi di autorità (specialmente i nomi), le notizie consegnate saranno per forza di cose oggetto di un prescarico; e saranno quindi riconsegnate alle biblioteche che le hanno prodotte per essere pulite ed essere quindi restituite definitivamente all’ICCU.
Opac Per quanto riguarda la musica, l’Opac non è stato aggiornato da tempo, mentre i nomi vengono aggiornati regolarmente.
P.S. Le linee di tendenza dopo Bologna Alcune cose si vanno muovendo: è allo studio all’ICCU la possibilità di convocare un gruppo di bibliotecari musicali nell’ambito del Comitato di gestione SBN per affrontare i problemi della musica. L’ICCU sta anche affrontando le soluzioni ai problemi emersi, discussi nel Comitato di gestione SBN in giugno e riassunti anche in una relazione di MGT. Si raccomanda l’invio all’ICCU (al direttore o a Gisella De Caro) di segnalazioni di problemi riscontrati in SBN (ad esempio nel dialogo polo-indice, nella corretta visualizzazione delle notizie, nelle localizzazioni, nel reticolo dei legami), citando sempre dei BID di esempio e/o il numero di record su cui il problema si è o si può essere verificato.
Il futuro della manutenzione dei dati La discussione ha infine toccato il tema della cooperazione nella catalogazione partecipata. La possibilità di effettuare catalogazione partecipata del materiale musicale consenta di organizzare la cooperazione tra le biblioteche musicali attive in SBN. Tra i possibili progetti comuni F. Riva ha segnalato l’importanza del recupero del pregresso della cosiddetta musica pratica, cioè del posseduto di musica generalmente collocato per organico, ipotizzando il coordinamento del recupero del pregresso procedendo appunto per organico. M. Camera e M. Amato hanno osservato che a tal fine è necessario poter disporre della piena visibilità dei record musicali in Indice e in Polo e che quindi, in attesa delle nuove procedure di colloquio Polo – Indice 2, è conveniente concentrare gli interventi di catalogazione su altri tipi di materiale.
Le norme sulla riproduzione e sul prestito hanno subito negli ultimi dieci anni importanti modifiche ed hanno sancito un trattamento differenziato per la musica a stampa rispetto ai libri. L. 159/1993 art. 2: «Non è considerata a fini di lucro l’utilizzazione di riproduzioni di testi musicali per attività didattica, di studio e di ricerca, ivi compresi esercitazioni e saggi per le attività musicali amatoriali e per quelle svolte da associazioni e fondazioni senza scopo di lucro, nè l’utilizzazione per altre manifestazioni pubbliche di testi musicali che non siano acquistabili sul mercato.» Per reazione l’anno successivo il decreto legislativo n. 683/1994, modificando l’art. 69 della L. 633/1941, introdusse l’esclusione del prestito della musica a stampa, al fine di ostacolare di fatto la fotocopiatura dei libri presi in prestito dagli utenti nelle biblioteche. Si interveniva, cioè, limitando un servizio pubblico per condizionare i comportamenti privati dei singoli cittadini. In conclusione: oggi in Italia la musica a stampa protetta da diritto d’autore può essere prestata o riprodotta solo in presenza del consenso del detentore del diritto, tenendo conto che quest’ultimo è più spesso impersonato dall’editore che dall’autore. Infatti è uso che l’autore ceda all’editore nel contratto di pubblicazione anche il diritto di prestito. Tali rigidi vincoli implicano alcune importanti conseguenze:
Il Presidente dell’AIB ha esordito ricordando l’impegno dell’Associazione Italiana Biblioteche nel sostenere il riconoscimento professionale dei bibliotecari, attuato anche tramite iniziative come l’albo professionale italiano dei bibliotecari (http://www.aib.it/aib/cen/albohome.htm). Tre sono le iniziative recenti: il documento sulle Linee di politica bibliotecaria per le autonomie, firmato dai rappresentanti istituzionali nell’ottobre 2003 e presentato a Parma il 5 marzo scorso; la recentissima legge 40/2004 della Regione Friuli-Venezia Giulia, in cui sono previsti interventi sulla formazione a sostegno delle professioni; e la costituzione di una Federazione delle associazioni professionali bibliotecarie, cui hanno già aderito, oltre alla IAML-Italia, l’Associazione Italiana per la Documentazione Avanzata (AIDA), l’Associazione Nazionale Archivistica Italiana (ANAI), l’associazione Bibliotecari Documentalisti Sanità (BDS), il Gruppo Italiano Documentaristi dell’Industria Farmaceutica e degli Istituti di Ricerca Biomedica (GIDIF). Anche sul tema del prestito l’attenzione dell’AIB è sempre stata vigile. Il prestito a pagamento potrebbe essere introdotto in Italia in seguito alle osservazioni mosse dalla Commissione europea contro sei stati membri (Italia, Spagna, Francia, Irlanda, Lussemburgo e Portogallo) le cui leggi nazionali non avrebbero applicato correttamente la direttiva 92/100 sul diritto di noleggio e di prestito. Per quanto attiene l’Italia, il rilievo consiste nel ritenere eccessiva l’estensione a tutte le biblioteche pubbliche italiane della deroga al pagamento del prestito. Tale ampia deroga fu inclusa nel decreto legislativo n. 685/2004 anche su interessamento dell’AIB, presieduta all’epoca da Tommaso Giordano. Il prestito a pagamento, presente in Europa nei paesi nordici, rappresenta una forma di assistenza all’editoria. Esso è per altro assente nei paesi dell’est europeo entrati a far parte dell’Europa il primo maggio 2004. In realtà le biblioteche italiane già sostengono gli autori in forme diverse dal pagamento dei diritti di prestito, ad esempio tramite l’acquisto annuo di 7 milioni di volumi o garantendo la disponibilità delle opere ben oltre le brevi campagne pubblicitarie realizzate al lancio di una nuova pubblicazione. Una recente indagine internazionale dimostra che i proventi del prestito sono utilizzati più per finanziare le società di gestione dei diritti (80%) che per distribuire i proventi agli autori (10%), mentre il restante 10% va in tasse. L’AIB ha quindi presentato una richiesta di informazioni alla SIAE per meglio conoscere come siano impiegati i proventi del diritto d’autore in Italia. L’impegno dell’AIB si muove attualmente su due piani distinti: da una parte si cerca il confronto istituzionale, dall’altra si promuove la sensibilizzazione dell’opinione pubblica attraverso la campagna No al prestito a pagamento. La campagna coinvolge gli utenti delle biblioteche e gli autori tramite una raccolta di firme, che terminerà il 31 maggio per essere consegnata al Presidente della Commissione europea. Sul piano istituzionale l’AIB ha chiesto nel febbraio 2004 (lettera del febbraio2004) ed ottenuto l’apertura di un tavolo di concertazione istituzionale, al quale sono presenti l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), l’Unione italiana delle Province (UPI), le Regioni, i Ministeri (Beni Culturali, Università, Politiche comunitarie), la Conferenza italiana dei rettori (CRUI) e l’AIB, in rappresentanza delle associazioni professionali bibliotecarie. Su interessamento della Presidenza del Senato i lavori hanno preso avvio il 25 marzo scorso. Tre le iniziative recenti è stata inoltre segnalata la giornata di studio sul prestito svoltasi presso il Senato il 4 maggio scorso.
Il gruppo sulla catalogazione è nato in risposta alle esigenze emerse durante il corso di catalogazione organizzato dalla IAML- Italia a Brescia (17-20 aprile 2002). Per la redazione di una normativa specifica per i diversi tipi di materiali musicali sono stati costituiti quattro sottogruppi (documenti sonori, manoscritti, musica a stampa, libretti), mentre le norme sul titolo uniforme così come le intestazioni ai nomi nelle loro relazioni all’opera, all’espressione, alla manifestazione sono oggetto di studio da parte dellíintero gruppo. All’inizio dei lavori il gruppo ha preso contatto nel marzo 2003 con la Commissione RICA per presentare il proprio programma e segnalare alcuni problemi che la catalogazione della musica comporta. La Commissione si è dimostrata molto disponibile a uno scambio di documentazione e ha richiesto al nostro gruppo alcuni esempi di titolo uniforme relativi alla musica e un glossario. Questo spiega perché i primi documenti preparati siano una bozza di norme per la redazione del titolo uniforme (che verrà discussa a Milano il 18 maggio) e un Glossario. I coordinatori dei sottogruppi hanno poi esposto un breve resoconto sull’attività svolta Documenti sonori (Fiorella Pomponi).
Musica a stampa (Marcoemilio Camera). Manoscritti musicali (MassimoGentili-Tedeschi) Libretti per musica (Tiziana Grande) Titolo uniforme (Fiorella Pomponi) A tal proposito F. Riva ha ricordato la necessità di coordinare la riflessione in corso al recente dibattito internazionale, dove la problematica del titolo uniforme è strettamente connessa allo scambio dei dati di autorità e alla costituzione di un Authority file virtuale internazionale (VIAF). A tal fine risulta prioritaria la discussione sulla struttura del titolo uniforme, alla quale l’Italia potrebbe portare un proprio contributo al prossimo convegno internazionale di Oslo.
Nell’ambito dello studio di fattibilità della partecipazione italiana ad IRMA, si è ritenuto necessario verificare le modalità con cui gli altri paesi partecipano al progetto. Occorre infatti definire se sia più confacente alle necessità della comunità italiana una partecipazione diretta al database di IRMA o se sia il caso di creare un database nazionale coordinato con il progetto internazionale. Si è così posto a confronto IRMA con il progetto Cecilia del branch inglese della IAML. Cecilia ha per scopo il censimento e la descrizione di tutte le collezioni di musica presenti in vari tipi di istituti e costituisce il punto di partenza per la collaborazione inglese ad IRMA. Il confronto ha messo in luce come Cecilia e IRMA abbiano gli stessi obiettivi ma si presentino in maniera diversa e usino metodologie diverse. IRMA si pone sulla scia dei repertori internazionali patrocinati dalla IAML e dalla SIM (RISM, RILM; RIPM), mentre Cecilia non si riferisce agli standard in maniera costante ma ha approntato uno schema per la raccolta dei dati (testando accuratamente il RSLP [Research Support Libraries Programme] Collection Level Description Schema nelle aree dei soggetti specifici), costituendo di fatto un piano superiore dell’informazione in cui confluiscono informazioni già esistenti e in cui dialogano sistemi diversi. Sono stati presi contatti con Giancarlo Rostirolla che ha annunciato la pubblicazione a breve della nuova edizione di Biblioteche e archivi musicali italiani, una nuova mappa (Roma, 1993). Nel corso della discussione è stato sottolineata la necessità che il progetto italiano connesso ad IRMA si concentri sul censimento delle fonti documentarie musicali di tipo archivistico. Massimo Gentili-Tedeschi ha fatto presente come il sito della IAML-Italia possa eventualmente ospitare una base-dati. Gianfranco Miscia ha fatto presente la possibilità di creare un database nazionale utilizzando la procedura Sesamo, promossa dal Ministero dei Beni culturali, nella versione predisposta per i censimenti (Nautilus).
Per recuperare, studiare, valorizzare e diffondere la cultura musicale di Napoli e della sua regione, nonché delle sue fonti documentarie, la Sezione Campania dell’AIB ha promosso e sostenuto la costituzione di un coordinamento, siglato da un protocollo d’intesa, tra i Conservatori della regione, la Biblioteca Nazionale e Universitaria di Napoli, il Teatro della canzone napoletana (Trianon) e il Consorzio di servizi culturali Mediateca 2000. Il coordinamento denominato CampaniaMusica.doc si propone di:
Come prima iniziativa il Coordinamento ha predisposto una scheda per il Censimento delle fonti musicali delle biblioteche della Campania con il fine di determinare l’esatta consistenza e le caratteristiche del patrimonio culturale musicale regionale. Il coordinamento si è dotato di una lista di discussione raggiungibile all’indirizzo aib_campania_musica@yahoogroups.com e di una casella di posta elettronica <aib_campania_musica@yahoo.it> |
© IAML Italia – 2004
ultimo aggiornamento: 14 settembre 2004