Musica! risorse e standard per un nuovo millennio
seminario a cura di AIDA in collaborazione con IAML-Italia, Parma, 11.3.2005

Abstracts, relazioni, presentazioni

 
 Indice

  • F. Diozzi (AIDA), Documentazione: una professione dai molti aspetti
    Abstract
  • A. Zecca Laterza (IAML-Italia), Documentare la musica in Italia
    Abstract
  • M. Gentili Tedeschi (IAML), La IAML e la documentazione della musica a livello internazionale
    Abstract
  • M. Messina (Gruppo di lavoro ADM, Biblioteca nazionale Marciana, Venezia) - L'Archivio Digitale della Musica (Veneta)
    Abstract - Presentazione in <http://marciana.venezia.sbn.it/admv.htm> (Documenti - Archivio Digitale della Musica (Veneta)
  • S. Dieci - A. Salarelli (Università, Parma), OrgaNet: un progetto di catalogazione multimediale del patrimonio organario della provincia di Parma
    Abstract - Presentazione (formato Powepoint), scaricabile da: <http://aldus.let.unipr.it/temp/organet-merulo/>
  • F. Montresor (Casa della Musica, Parma), L'esperienza della Casa della Musica di Parma
    Presentazione (formato Powerpoint)
  • F. Riva (Conservatorio «A. Boito», Parma), Il patrimonio storico musicale nel Conservatorio di musica «A. Boito»: la multimedialità dell'oggetto reale
    Abstract - Testo della presentazione (formato rtf)


Abstracts

F. Diozzi (AIDA), Documentazione: una professione dai molti aspetti

Nell’introdurre il seminario, organizzato in occasione della riunione dell’European Council of Information Associations (ECIA) di cui AIDA è partner italiano, il Presidente di AIDA ricorda alcune tappe del percorso che portato al riconoscimento della documentazione come disciplina autonoma in Italia. Tra i temi di maggiore attualità vi è oggi la certificazione delle competenze degli specialisti dell’informazione, settore nel quale AIDA procede con impegno e in sintonia con associazioni professionali simili, parimenti attente allo scambio di esperienze. Punto di contatto specifico dell’incontro di oggi che vede riuniti documentalisti e bibliotecari musicali, è l’interesse posto da AIDA nelle tecniche di information retrival, al quale l’associazione ha dedicato un volume che ha suscitato interesse anche fuori dai confini del pubblico degli addetti ai lavori (MMIR, MultiMedia Information Retrieval: metodologie ed esperienze internazionali di content-based retrieval per l'informazione e la documentazione, a cura di Roberto Raieli e Perla Innocenti).

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A. Zecca Laterza, Documentare la musica in Italia

La IAML-Italia, fondata nel 1994, è la sezione italiana della IAML internazionale e di questa persegue lo scopo, ossia documentare la musica, formando gli operatori di biblioteche e mediateche musicali e aggiornando le norme di catalogazione relative ai vari supporti, tenendo conto dell’evoluzione delle tecnologie informatiche e di riproduzione audio-video.
      In Italia l’esigenza di documentare la musica nasce nella seconda metà del Settecento, epoca in cui si formano le prime grandi collezioni e continua per tutto l’Ottocento con l’apporto di privati e istituzioni: lo studio della musica del passato serve a formare i compositori che devono produrre opere nuove per i teatri e per le scuole di musica. All’inizio del Novecento i musicologi iniziano un censimento sistematico delle fonti manoscritte e a stampa e per quasi tutto il secolo l’attività di catalogazione delle fonti scritte e sonore e la ricerca di documenti d’archivio relativi alla musica costituiscono la base della documentazione musicale.
       Nel 1986, con la legge sui giacimenti culturali, il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) diventa operativo su tutto il territorio nazionale. Al suo interno si sviluppa un archivio “musica” in cui vengono riversati i cataloghi nazionali cartacei di musica a stampa e musica manoscritta; quindi si alimenta la base dati con la catalogazione on line attraverso la catalogazione partecipata e off line con la procedura SBN-musica. I record relativi alla musica oggi rappresentano il dieci per cento della base dati nazionale.
       Da alcuni anni è iniziata la digitalizzazione delle fonti di musica antica e manoscritta e la riproduzione audio- video di opere e di concerti. Tutti questi supporti diventeranno risorse elettroniche e l’utente avrà bisogno di chiavi di ricerca univoche per districarsi fra nomi di autori traslitterati in modi diversi, titoli in tutte le lingue per la medesima composizione, titoli non identificativi.
       È indispensabile che tutti coloro che si occupano di documentazione musicale lavorino insieme alla creazione di liste di autorità di nomi (compositori, interpreti, editori e istituzioni), titoli uniformi, mezzi di esecuzione, forme musicali.

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M. Gentili Tedeschi (IAML), La IAML e la documentazione della musica a livello internazionale

Fondata nel 1951 per promuovere la cooperazione internazionale e per sostenere gli interessi della professione, l’International Association of Music Libraries, Archives and Music Documentation Centers (IAML) è membro autorevole delle comunità bibliotecarie e musicali internazionali. Attualmente l’associazione, aperta a individui e istituzioni, conta 2000 membri in oltre 45 paesi.
La IAML è strutturata in branche professionali (Archivi e centri di documentazione musicali, Biblioteche di enti radiotelevisivi ed orchestrali, Biblioteche degli istituti di istruzione musicale, Biblioteche pubbliche, Biblioteche di ricerca), commissioni tematiche (Bibliografia, Catalogazione, Servizio e formazione, Documenti audiovisivi) e gruppi di lavoro su argomenti specifici. Le branche nazionali, come la IAML-Italia, hanno tutte analoghi obiettivi e strutture in ambito locale.
      Nel campo della documentazione la IAML ha avviato, in collaborazione con altre associazioni internazionali, numerosi progetti per la creazione di repertori:
  • il RISM (Répertoire International des Sources Musicales), attivo dal 1952, ha pubblicato cataloghi internazionali di edizioni e manoscritti musicali dall’antichità al 18. secolo conservati nelle biblioteche di tutto il mondo;
  • il RILM (Répertoire International de Littérature Musicale) dal 1963 documenta la produzione musicologica di tutto il mondo, in monografie o periodici, pubblicando una bibliografia con abstract disponibile a stampa, su CD-rom e in linea;
  • il RIdIM (Répertoire International d'Iconographie Musicale) si propone di censire i materiali iconografici a soggetto musicale;
  • il RIPM (Répertoire International de la Presse Musicale) indicizza il contenuto delle riviste musicali edite in tutto il mondo tra il 1800 e il 1950.

      Già a partire dagli anni della sua fondazione, la IAML ha pubblicato un codice internazionale di regole per la catalogazione della musica, il Code international de catalogage de la musique, un dizionario terminologico, Terminorum musicae index septem linguis redactus. Oggi l’associazione coopera con l’International Federation of Libraries Associations (IFLA) all’aggiornamento degli standard catalografici e dei formati, collaborando, ad es. allo sviluppo del formato Unimarc, con la individuazione di nuovi campi e con il mantenimento di tabelle di valori necessari alla catalogazione dei materiali musicali.
      Il bibliotecario musicale, che da sempre ha dovuto sviluppare una doppia professionalità tra biblioteconomia e musica, ha oggi necessità di acquisire nuove competenze, che gli consentano di interagire da protagonista nell’evoluzione dei sistemi di automazione. L’Information retreval e il Multimedia information sono le nuove frontiere della documentazione musicale, nel cui ambito saranno messi a frutto gli sviluppi tecnologici dell’intelligenza artificiale.

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M. Messina (Gruppo di lavoro ADM, Biblioteca nazionale Marciana, Venezia), L'Archivio Digitale della Musica (Veneta)

L’intervento presenta i primi risultati del progetto Archivio Digitale della Musica Veneta, condotto in cooperazione dalla Biblioteca Nazionale Marciana, dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e dalla Discoteca di Stato. Si tratta di un servizio integrato disponibile in rete per la ricerca, la localizzazione e l'accesso a documenti musicali, con possibilità di navigazione fra record catalografici, immagini digitali delle partiture, materiali sonori. Originariamente pensato per ricondurre virtualmente ad unità collezioni di fonti manoscritte di musica veneta distribuite nelle due biblioteche (Antonio Vivaldi, Alessandro e Benedetto Marcello etc.), e per consentire l’ascolto di alcuni documenti sonori conservati dalla Discoteca, potrebbe perdere la sua connotazione geografica qualora dovesse estendersi a nuovi partner e comprendere altre collezioni di manoscritti musicali.
      Vengono illustrati gli obiettivi del progetto e le sue caratteristiche, come definite nello studio di fattibilità; sono poi elencate le sue tappe fondamentali ed alcune criticità che si sono rivelate importanti occasioni di approfondimento teorico ed applicativo, ad es. relativamente a UNIMARC musicale ed ai Metadati amministrativi-gestionali (MAG) connessi con gli oggetti digitali prodotti. Sono elencate le componenti logiche e fisiche di un Polo ADM, le piattaforme tecnologiche, gli standard utilizzati, la consistenza della basi dati.

Le slides ppt sono disponibili all’indirizzo: http://marciana.venezia.sbn.it/admv.htm (Documenti - Archivio digitale della Musica (veneta).

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S. Dieci - A. Salarelli (Università, Parma), OrgaNet: un progetto di catalogazione multimediale del patrimonio organario della provincia di Parma

Gli organi antichi rientrano a pieno titolo nella definizione di bene culturale: il loro valore è indiscutibile e coinvolge differenti attività di tutela, dalla schedatura alla ricerca, al restauro. La Provincia parmense è un territorio particolarmente ricco di tradizioni musicali; qui in passato l'arte organaria si sviluppò capillarmente anche con caratteri originali, dovuti alla presenza di maestranze locali.
      OrgaNet è il progetto - promosso dall'Amministrazione Provinciale di Parma insieme alla Soprintendenza per i Beni storici ed artistici e al Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Parma - che rende disponibile questo patrimonio in un modo del tutto innovativo, attraverso l'implementazione di una digital library accessibile via web. Sfruttando le possibilità offerte dalla 'convergenza digitale', la digital library consente infatti di creare diversi strumenti integrati tra loro che rispondono alle aspettative di utenze diversificate, al fine di valorizzare i beni culturali.
      OrgaNet è un sistema documentario che parte dai dati presenti nella scheda elaborata dalla Soprintendenza per il censimento del patrimonio organario, e li integra con immagini - riprese fotografiche e video – nonché con la registrazione del suono dell’organo. È questa una particolarità di tutto rilievo, per non dire unica, visto che nelle già rare pagine web dedicate alla descrizione di organi, il suono è presente solo sporadicamente.
      In una prima fase progettuale si è pianificata la struttura del sistema e della relativa base-dati informatica, aggiornando al contempo i dati del censimento. Alla fase progettuale farà seguito una campagna di rilevamento sul territorio e di organizzazione dei dati, in un continuo dialogo fra i coordinatori del progetto e i committenti, esperti di diversa estrazione quali, ad esempio, organisti, organologi e storici dell'arte. La singola scheda si presenta su più livelli, correlati alle diverse esigenze di un’utenza diversificata, ed è arricchita con collegamenti ad informazioni sul territorio, sull'edificio in cui lo strumento è situato, sulla famiglia di organari o sui musicisti attivi in loco. La banca dati fotografa quindi in maniera completa lo stato attuale di conservazione degli organi parmensi.
      La catalogazione digitalizzata distribuita via web si caratterizza dunque per la grande flessibilità nella gestione dei dati e per dare accesso universale al patrimonio catalogato. In particolare OrgaNet si presenta come la prima e, al momento, unica biblioteca digitale dedicata agli organi, che copre un territorio in maniera sistematica e che consente di ascoltare il suono degli organi catalogati, grazie all’inclusione della tecnologia digitale audio.
      OrgaNet non si colloca però esclusivamente nella rete, ma diviene il fulcro di una serie di attività correlate, dall'animazione didattica alla promozione di concerti e convegni.

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F. Riva, (Conservatorio "A. Boito", Parma), Il patrimonio storico musicale nel Conservatorio di musica «A. Boito»: la multimedialità dell'oggetto reale

In questi anni il concetto di multimedialità viene spesso posto in relazione con le tecnologie informatiche, per sottolineare come nell’ambiente digitale si possono unificare documenti di natura diversa – testi, immagini, suoni, video, oggetti, ambienti – al fine di facilitarne e coordinarne l’accesso locale e remoto.
      La documentazione musicale attribuisce alla musica scritta un ruolo primario, poiché essa tramanda il repertorio composto nel corso di secoli. I documenti sonori a loro volta tramandano da meno di un secolo testimonianza delle singole esecuzioni di una composizione. Musica scritta, documenti sonori e molte altre tipologie di documenti sono presenti nei fondi lasciati ai posteri dalle persone che scrivono o eseguono musica e dalle istituzioni in cui la musica si esegue e si insegna.
      Il Conservatorio di Parma, uno dei quattro Conservatori statali più antichi d’Italia, raccoglie un notevole patrimonio documentale in cui confluiscono la documentazione storica dell’attività dell’istituzione e le donazioni ricevute da ex-allievi e da ex-docenti, all’incirca dal 1850 in poi. La tipologia dei documenti conservati è assai varia andando dal documento d’archivio alla ricostruzione di interi ambienti, dalla fotografia al costume di scena, dal documento sonoro di varie epoche agli strumenti musicali.
      Nel 2004 si è colta l’occasione della riforma del Conservatori di musica per istituire formalmente il Museo, Archivio storico e Mediateca del Conservatorio (art. 15 del nuovo statuto del Conservatorio, L. 508/1999), colmando così un vuoto istituzionale creatosi nel 1889 con la trasformazione del precedente Archivio musicale nella Sezione musicale della Biblioteca Palatina, da allora unica biblioteca del Conservatorio.
      La separazione fisica ed amministrativa dei beni librari dai beni non librari ha condizionato anche l’evoluzione della biblioteca, che oggi si trova a svolgere funzioni diverse rispetto alle altre biblioteche di Conservatorio.
      Per inquadrare la situazione parmense nel contesto europeo si pongono a confronto alcune strutture di gestione del patrimonio musicale a Parma con strutture analoghe esistenti a Parigi.

Testo della presentazione (formato rtf)

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© AIDA/IAML Italia - 2005
ultimo aggiornamento: 25 maggio 2005