Tre sono gli argomenti di
attualità nel campo della catalogazione musicale: la
revisione del codice di catalogazione nazionale RICA (per
cui si veda il resoconto
dell'intervento di Fiorella Pomponi),
lo sviluppo del formato Unimarc e l'evoluzione di
SBN.
Sviluppo
del formato Unimarc
Nel corso degli ultimi
quattro anni il Gruppo italiano Unimarc musica presso l'ICCU
ha avanzato delle proposte di adeguamento del formato
Unimarc per introdurvi alcuni elementi specifici della
catalogazione musicale, ampliando campi esistenti o
creandone di nuovi. Le proposte, discusse anche dalla IAML e
da altri gruppi di lavoro nazionali, sono state esaminate
dal Permanent Unimarc Committee che nell'ultima riunione e
definitivamente approvate nella quasi totalità.
Si tratta di
nuovi campi per a) l'incipit musicale, b) il mezzo di
esecuzione, e dell'ampliamento dei campi per a) le forme
musicali e la tonalità/modo, b)la presentazione della
musica (con annesso glossario multilingue), c) la data di
rappresentazione, registrazione o rimasterizzazione, d) la
citazione bibliografica; sono stati infine inseriti nuovi
codici per identificare i libretti e i libri liturgici. La
IAML è stata delegata al mantenimento dei codici.
Sono state invece rinviate le proposte sui campi codificati
riguardanti i manoscritti musicali, perché si
è ritenuto più opportuno inglobarle in una
più ampia serie di adeguamenti del formato per i
manoscritti. Il gruppo italiano è stato anche
incaricato di redigere in tempi brevi le linee guida per il
trattamento del materiale musicale.
Il manuale Unimarc è
disponibile sul sito dell'IFLA, http://www.ifla.org/VI/3/p1996-1/sec-uni.htm.
L'evoluzione
di SBN: la migrazione di Musica in Indice 2
Il 21 aprile scorso la base
dati Musica è migrata nell'Indice 2 di SBN. Le
notizie migrate rappresentano oggi circa il 10 % del
patrimonio catalogato in SBN, per cui la migrazione stessa
può essere considerata come una della maggiori
effettuate dal sistema.
Qualche cifra:
- 352.417 notizie di
edizioni musicali
- 251.6124 notizie di
manoscritti musicali
- 390.227 titoli uniformi
di musica o convenzionali effettivi, depurati dai
"generici"
- 88.281 nomi di musica
che non si sono schiacciati su quelli SBN
- 51.098 nomi
interpreti.
Per poter migrare in SBN
sono state effettuate alcune operazioni di pulizia delle
notizie presenti in Musica, mente altre dovranno essere
compiute in futuro. Gli interventi più importanti
hanno riguardato:
Titolo
uniforme: il titolo
convenzionale che nei record di tipo "Musica" è
suddiviso in campi separati è stato trattato con un
algortimo automatico per poter essere visualizzato in polo
come un titolo A.
I titoli uniformi
musicali dovranno essere sottoposti ora a bonifica per
sistemarli (e ridurli sensibilmente di numero con i
necessari accorpamenti), e per legarli anche alle notizie di
musica provenienti da Libro moderno e antico.
Nomi:
La migrazione è stata preceduta da una fase di
pulizia dei nomi presenti in Musica, in cui sono stati
impegnati l'ICCU e l'URFM a partire da maggio 2003, e che ha
comportato lo schiacciamento di alcuni nomi di Musica sui
nomi già presenti in SBN. Tra le conseguenze di
questa operazione si segnala:
- la perdita dei dati
relativi alle date di nascita e di morte nei nomi
presenti in Musica schiacciati sui nomi in
SBN.
- l'accorpamento di nomi
diversi sotto un'unica forma.
In conseguenza sarà
ora necessario un progetto per un ulteriore lavoro di
controllo, condotto dalle biblioteche che possiedono il
personale, il materiale e gli strumenti
specializzati.
L'evoluzione
di SBN: il colloquio Indice2 - Poli
L'attivazione dell'Indice2
ha come conseguenza la realizzazione di molte nuove
funzioni, prima fra tutte, e già avviata, la
possibilità di condividere e gestire le notizie di
musica a livello di polo. Ma molto resta ancora da compiere
e i problemi da affrontare sono parecchi. Bisogna infatti
tenere presente che, mentre l'indice ha attivato o sta
attivando tutte le nuove funzioni, i poli sono ancora tutti
da aggiornare, e i protocolli di dialogo polo-indice sono
ancora quelli della vecchia versione.
Cosa
cambia con la migrazione di Musica in Indice
2
- Per le biblioteche non
in SBN:
la connessione Telnet3270 in
emulazione di terminale, utilizzata dalle biblioteche per
gestire le notizie esistenti in base-dati Musica, non
è più attiva. In futuro le biblioteche
autorizzate potranno attivare le stesse funzioni utilizzando
l'Interfaccia Diretta (vedi oltre).
- Per le biblioteche in
SBN:
le notizie provenienti dalla
base-dati Musica sono entrate in Indice 2 e sono per il
momento visibili attraverso le procedure di polo nella linea
di catalogazione Libro moderno, con BID MUS o MSM (edizioni
o manoscritti musicali). Attualmente in Polo non è
visibile però l'intera notizia ma soltanto un subset
del record presente in Indice 2. Perché si possa
vedere il record nella sua completezza è infatti
necessario che il Polo abbia attivato il profilo "Musica",
possibile solo con il nuovo protocollo.
Genere
notizia, tipo record, tipo materiale
Con l'unificazione delle
basi dati, la scelta di catalogare un documento non
avverrà più con la scelta di una base dati
particolare (ad esempio antico o moderno), ma definendo,
oltre al Tipo di record (quello che in SBN viene definito
"genere", ora adattato ai codici Unimarc - ad es. la musica
a stampa ha codice "c" e non più "9"), il Tipo
materiale, in pratica l'insieme di dati specialistici che il
catalogatore o la biblioteca può decidere di
aggiungere alla descrizione. Per la musica, definire una
notizia "U", cioè di tipo materiale "Musica",
significa ad esempio poter gestire il titolo convenzionale
"Musica", suddiviso in tutti i suoi sottocampi, oltre che le
note strutturate sulla rappresentazione.
Avvertenze
per la catalogazione
Si riassumono e si precisano
le indicazione ad oggi fornite dall'Iccu:
Nomi:
il codice di responsabilità 0, utilizzato per i nomi
privi di responsabilità sulla pubblicazione (es.: i
dedicatari, gli interpreti, ) sono per ora gestiti in Indice
ma non in Polo. L'ICCU consiglia di usare la
responsabilità 3.
I nomi sono
stati sottoposti ad una verifica molto veloce, e si sono
verificati schiacciamenti errati. Prima di legare un nome
è quindi bene verificare se le notizie ad esso
collegate siano compatibili con quella che si sta
catalogando.
Tutti i nomi
saranno da verificare ancora, ma si deve aspettare
l'attivazione dell'Interfaccia diretta.
Titoli
A: dovranno essere
tutti sottoposti a verifica. Sono stati predisposte delle
funzioni di creazione di liste proprio a questo
scopo.
Musica a
stampa: Su richiesta
della IAML-Italia l'ICCU è intervenuto su Indice 2
indicizzando l'Area specifica della musica stampa nella
linea di catalogazione Libro moderno. Ciò consente a
quei poli in cui l'area non era visibile, come ad esempio
nel polo SBN-Lombardia, di adeguare subito il proprio
software per rendere visibile l'area specifica della musica
a stampa, senza dover attendere la ridefinizione dei nuovi
protocolli di colloquio Indice 2- Poli.
Notizie
duplicate: la
migrazione di Musica in Libro moderno ha causato delle
duplicazioni che si vanno a sommare alle duplicazioni
preesistenti in Musica e a quelle preesistenti in Libro
Moderno.
Nel caso si
debba catalogare un record presente in Indice 2 con notizie
duplicate, scegliere comunque il più completo,
tenendo presente il fatto che le notizie di musica vanno
privilegiate in quanto contengono i nomi con i codici di
relazione e possono comprendere dati non visibili dal
polo.
Anche la
bonifica delle notizie sarà da compiere sull'intera
base dati.
Manoscritti:
è oggi possibile catturare da Indice 2 e importare in
polo le notizie relative ai manoscritti musicali posseduti
da una determinata biblioteca ed aggiornarne la
catalogazione aggiungendo, ad esempio, il numero di
inventario. Per la creazione di nuove notizie è
ancora attiva la catalogazione attraverso la procedura su PC
(vedi oltre).
Libretti
per musica: In
Indice 2 sono ora presenti:
- i libretti provenienti
dalla base dati Musica, riconoscibili come testi a stampa
con BID MUS, in buona parte dotati di un buon reticolo di
nomi collegati e di una descrizione dettagliata, anche se
non tutto è attualmente visibile in
polo.
- i libretti ad oggi
catalogati in SBN in Libro Antico o in Libro moderno.
Tali notizie non sono oggi identificabili se non
dall'analisi del titolo, poiché mancano di un
codice specifico.
Anche nel caso dei libretti
occorrerà un lavoro di revisione della base per
eliminare le duplicazioni.
Tra i
passi da compiere:
- la definizione
(imminente) del formato Unimarc nazionale per i materiali
musicali, indispensabile al colloquio Polo-Indice con il
nuovo protocollo;
- l'adeguamento dei Poli
al nuovo protocollo, dipendente dalle scelte dei
poli;
- la creazione nei poli di
un profilo "musica" per la gestione completa del
materiale musicale.
Dal momento che quest'ultimo
dipende pure dai singoli poli, è opportuno che le
biblioteche interessate alla catalogazione delle musica
siano in contatto con i responsabili del proprio Polo SBN
per sollecitare l'adeguamento del protocollo. Durante tutto
il periodo di transizione saranno attivi entrambi i
protocolli, vecchio e nuovo.
Progetti
di ampia portata
Vanno discussi con il Polo e
tra Polo e ICCU.
Possibilità
di catturare automaticamente in polo i record localizzati in
una biblioteca, creando automaticamente un numero di
inventario e riportando correttamente la collocazione.
È un lavoro di estrema importanza, soprattutto per le
biblioteche che possiedono grandi quantità di
materiale catalogato in b/d Musica, ma che richiede lo
sviluppo di software da parte dei poli e comunque un lavoro
preliminare di controllo delle collocazioni.
I lavori
più urgenti e importanti sono quelli di revisione e
mantenimento dei dati: i nomi, i titoli uniformi, le notizie
duplicate. Si tratterà di lavori da effettuare
nell'ambito della cooperazione, e andranno affrontati
naturalmente da parte di biblioteche e bibliotecari dotati
dei necessari repertori e della dovuta
specializzazione.
L'Interfaccia
Diretta
La connessione TN3270,
attraverso la quale era possibile operare correzioni sul
sistema centrale, è stata sostituita dall'Interfaccia
Diretta che costituisce lo strumento principale per operare
sulla banca dati centrale del nuovo sistema Indice SBN
consentendo, agli utenti autorizzati dall'ICCU, ricerche e
operazioni di bonifica e di servizio.
Il sistema, attualmente in
fase di prova e soggetto a ulteriori modiche, dovrebbe
entrare a regime entro l'estate.
Si tratta di
un applicativo java con queste caratteristiche
fondamentali:
- consente di effettuare
ricerche mirate sulle specifiche esigenze del
bibliotecario
- consente di visualizzare
l'intero reticolo di una notizia, di navigare entro il
reticolo e di correggerne tutti gli elementi;
- consente di accorpare
notizie e record di autorità;
- consente di localizzare
i record aggiungendo collocazione, inventario e note,
anche per le biblioteche non SBN, purché dotate di
un codice di Anagrafe (facile da ottenere);
- consente di trattare
tutti i tipi di materiale, inclusa la musica;
- consente di monitorare
le possibili duplicazioni, gli errori di catalogazione e
la produzione attraverso la produzione di liste
statistiche (le cosiddette BIS);
- consente di effettuare
import e export di dati;
- MA NON consente la
creazione di nuove notizie di base (cioè nuove
monografie). Le notizie di base possono solo essere
create attraverso le normali funzioni di polo (per le
biblioteche SBN) o attraverso l'import di dati (come
avviene con i record creati con le procedure su
PC).
Non è quindi (salvo
ripensamenti auspicabili) uno strumento adatto alla
catalogazione, anche se potrebbe prestarsi benissimo allo
scopo, sostituendo con molta efficacia la procedura Musica
su PC.
L'interfaccia
diretta è dunque uno strumento utile sia a livello
centrale per il monitoraggio e la bonifica dei dati, sia per
le singole biblioteche che debbano provvedere alla
localizzazione e/o correzione di proprie notizie già
presenti in Indice. Non è invece adatta ad eseguire
ricerche bibliografiche.
Inutile dire
che nel momento in cui agirà sulla base dati di
produzione, l'Interfaccia sarà dotata di sistemi di
sicurezza e l'accesso sarà possibile solo a
bibliotecari e biblioteche dotati di particolari
autorizzazioni, modulate su specifici profili.
La
catalogazione off-line con la procedura
SBN-Musica
La procedura di
catalogazione SBN-Musica su PC è ad oggi utilizzata
da biblioteche SBN e non in SBN principalmente per la
catalogazione dei manoscritti musicali. La creazione
dell'Indice 2 implica la realizzazione di una nuova
procedura di scarico dei dati. L'ICCU ha garantito il
riversamento dei dati in Indice 2, ma secondo
modalità di diverse da quelle utilizzate sino ad
oggi. Per evitare problemi di duplicazione, di
disallineamento dei dati codificati e di pulizia degli
archivi di autorità (specialmente i nomi), le notizie
consegnate saranno per forza di cose oggetto di un
prescarico; e saranno quindi riconsegnate alle biblioteche
che le hanno prodotte per essere pulite ed essere quindi
restituite definitivamente all'ICCU.
Si
raccomanda per quanto possibile di non utilizzare al
procedura per la catalogazione di musica a stampa, onde
evitare la duplicazione delle notizie e problemi sui legami
gerarchici.
Opac
Per quanto riguarda la
musica, l'Opac non è stato aggiornato da tempo,
mentre i nomi vengono aggiornati regolarmente.
P.S. Le
linee di tendenza dopo Bologna
Alcune cose si vanno
muovendo: è allo studio all'ICCU la
possibilità di convocare un gruppo di bibliotecari
musicali nell'ambito del Comitato di gestione SBN per
affrontare i problemi della musica. L'ICCU sta anche
affrontando le soluzioni ai problemi emersi, discussi nel
Comitato di gestione SBN in giugno e riassunti anche in una
relazione di MGT. Si raccomanda l'invio all'ICCU (al
direttore o a Gisella
De Caro) di
segnalazioni di problemi riscontrati in SBN (ad esempio nel
dialogo polo-indice, nella corretta visualizzazione delle
notizie, nelle localizzazioni, nel reticolo dei legami),
citando sempre dei BID di esempio e/o il numero di record su
cui il problema si è o si può essere
verificato.
Il futuro
della manutenzione dei dati
La discussione ha infine
toccato il tema della cooperazione nella catalogazione
partecipata. La possibilità di effettuare
catalogazione partecipata del materiale musicale consenta di
organizzare la cooperazione tra le biblioteche musicali
attive in SBN. Tra i possibili progetti comuni F. Riva ha
segnalato l'importanza del recupero del pregresso della
cosiddetta musica pratica, cioè del posseduto di
musica generalmente collocato per organico, ipotizzando il
coordinamento del recupero del pregresso procedendo appunto
per organico. M. Camera e M. Amato hanno osservato che a tal
fine è necessario poter disporre della piena
visibilità dei record musicali in Indice e in Polo e
che quindi, in attesa delle nuove procedure di colloquio
Polo - Indice 2, è conveniente concentrare gli
interventi di catalogazione su altri tipi di
materiale.
indice
IAML
Italia - 11. Convegno annuale, Bologna 7 maggio
2004
|
|
Federica
Riva
Il
prestito dei documenti musicali nelle biblioteche
italiane
|
Le norme sulla riproduzione
e sul prestito hanno subito negli ultimi dieci anni
importanti modifiche ed hanno sancito un trattamento
differenziato per la musica a stampa rispetto ai libri.
Si è
passati infatti dalla L. 159/1993 in cui le
possibilità di riprodurre la musica a stampa erano
più ampie che per i libri alla L. 68/2003 che
sancisce l'esclusione della musica protetta da diritto
d'autore dalla riproduzione e dal prestito.
In
particolare: la L. 159 introdusse la possibilità di
riprodurre la musica non acquistabile sul mercato e la
musica utilizzata per esecuzione dalle associazioni non a
fini di lucro, estendendo a queste ultime le deroghe
esistenti nella legge quadro sul diritto d'autore (L.
633/1941) per le attività di studio e di ricerca.
Bisogna tenere presente che, all'epoca, molte associazioni
concertistiche erano configurate come associazioni non a
fini di lucro, per cui la normativa di fatto
liberalizzò la fotocopiatura della musica protetta
per gran parte delle attività musicali.
L.
159/1993 art. 2: «Non è considerata a fini di
lucro l'utilizzazione di riproduzioni di testi musicali
per attività didattica, di studio e di ricerca,
ivi compresi esercitazioni e saggi per le attività
musicali amatoriali e per quelle svolte da associazioni e
fondazioni senza scopo di lucro, nè
l'utilizzazione per altre manifestazioni pubbliche di
testi musicali che non siano acquistabili sul
mercato.»
Per reazione l'anno
successivo il decreto legislativo n. 683/1994, modificando
l'art. 69 della L. 633/1941, introdusse l'esclusione del
prestito della musica a stampa, al fine di ostacolare di
fatto la fotocopiatura dei libri presi in prestito dagli
utenti nelle biblioteche. Si interveniva, cioè,
limitando un servizio pubblico per condizionare i
comportamenti privati dei singoli cittadini.
Per ottenere
questo scopo il Governo italiano dovette interpretare in
maniera contraddittoria la direttiva europea 92/100
concernente il diritto di noleggio, il diritto di
prestito e taluni diritti connessi al diritto di autore in
materia di proprietà intellettuale, inserendo la
rigida normativa sulla musica a stampa protetta all'interno
di un quadro liberale, in cui si consente a tutte le
biblioteche pubbliche italiane di effettuare gratuitamente
il prestito delle opere protette.
La
regolamentazione della fotocopiatura si attuò in
Italia qualche anno dopo con la legge 248/2000 che,
modificando l'art. 68 della L. 633/1941, introdusse la
limitazione del 15% nella riproduzione di ciascun volume (o
fascicolo di periodico) delle opere protette e l'obbligo per
le biblioteche di pagare un compenso forfettario alla SIAE.
Con l'occasione venne abolita la L. 159: la normativa sulla
musica a stampa veniva così ricondotta nell'ambito
della normativa generale, venendo a cadere l'estensione alle
associazioni non a fini di lucro delle prerogative previste
per il diritto allo studio e di ricerca. Contemporaneamente
la legge 248 riformulava la deroga prevista per le opere
rare o fuori catalogo in termini meno espliciti di quelli
previsti nella L. 159 (testi musicali che non siano
acquistabili sul mercato).
Tale
scenario venne ancora una volta ribaltato dalla successiva
L. 68/2003, emanata in applicazione della direttiva europea
29/2001 Sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto
d'autore e dei diritti connessi nella società
dell'informazione. La L. 68/2003, nel riscrivere
completamente gli art. 68 e 69 della legge quadro sul
diritto d'autore, ha introdotto per la prima volta un
divieto esplicito di riproduzione della musica a stampa
protetta (fermo restando il divieto di riproduzione di
spartiti e di partiture musicali, art. 68 comma 3),
sottintendendo che un divieto fosse già stato
implicitamente introdotto con l'abolizione della legge n.
159.
In conclusione: oggi in
Italia la musica a stampa protetta da diritto d'autore
può essere prestata o riprodotta solo in presenza del
consenso del detentore del diritto, tenendo conto che
quest'ultimo è più spesso impersonato
dall'editore che dall'autore. Infatti è uso che
l'autore ceda all'editore nel contratto di pubblicazione
anche il diritto di prestito.
Tali rigidi vincoli
implicano alcune importanti conseguenze:
- la discriminazione della
musica a stampa rispetto alla produzione libraria in
generale ed alla musica registrata;
- un'ulteriore limitazione
della circolazione della musica stampata, già
gravata in Italia da una distribuzione assai
carente.
- la discriminazione della
musica allinterno del diritto allo studio, che non
trova quindi nella legge italiana sul diritto
dautore la tutela auspicata dalla legge
europea.
indice
IAML
Italia - 11. Convegno annuale, Bologna 7 maggio
2004
|
|
Miriam
Scarabò (Presidente AIB)
La direttiva 92/100 e la campagna contro
l'introduzione del prestito a
pagamento
|
Il Presidente dell'AIB ha
esordito ricordando l'impegno dell'Associazione Italiana
Biblioteche nel sostenere il riconoscimento professionale
dei bibliotecari, attuato anche tramite iniziative come
l'albo professionale italiano dei bibliotecari
(http://www.aib.it/aib/cen/albohome.htm).
Tre sono le iniziative recenti: il documento sulle Linee
di politica bibliotecaria per le autonomie, firmato dai
rappresentanti istituzionali nell'ottobre 2003 e presentato
a Parma il 5 marzo scorso; la recentissima legge 40/2004
della Regione Friuli-Venezia Giulia, in cui sono previsti
interventi sulla formazione a sostegno delle professioni; e
la costituzione di una Federazione delle associazioni
professionali bibliotecarie, cui hanno già aderito,
oltre alla IAML-Italia, l'Associazione Italiana per la
Documentazione Avanzata (AIDA),
l'Associazione Nazionale Archivistica Italiana
(ANAI),
l'associazione Bibliotecari Documentalisti Sanità
(BDS),
il Gruppo Italiano Documentaristi dell'Industria
Farmaceutica e degli Istituti di Ricerca Biomedica
(GIDIF).
Anche sul tema del prestito
l'attenzione dell'AIB è sempre stata vigile. Il
prestito a pagamento potrebbe essere introdotto in Italia in
seguito alle osservazioni mosse dalla Commissione europea
contro sei stati membri (Italia, Spagna, Francia, Irlanda,
Lussemburgo e Portogallo) le cui leggi nazionali non
avrebbero applicato correttamente la direttiva 92/100 sul
diritto di noleggio e di prestito. Per quanto attiene
l'Italia, il rilievo consiste nel ritenere eccessiva
l'estensione a tutte le biblioteche pubbliche italiane della
deroga al pagamento del prestito. Tale ampia deroga fu
inclusa nel decreto legislativo n. 685/2004 anche su
interessamento dell'AIB, presieduta all'epoca da Tommaso
Giordano.
Il prestito a pagamento,
presente in Europa nei paesi nordici, rappresenta una forma
di assistenza all'editoria. Esso è per altro assente
nei paesi dell'est europeo entrati a far parte dell'Europa
il primo maggio 2004.
In realtà le
biblioteche italiane già sostengono gli autori in
forme diverse dal pagamento dei diritti di prestito, ad
esempio tramite l'acquisto annuo di 7 milioni di volumi o
garantendo la disponibilità delle opere ben oltre le
brevi campagne pubblicitarie realizzate al lancio di una
nuova pubblicazione. Una recente indagine internazionale
dimostra che i proventi del prestito sono utilizzati
più per finanziare le società di gestione dei
diritti (80%) che per distribuire i proventi agli autori
(10%), mentre il restante 10% va in tasse. L'AIB ha quindi
presentato una richiesta di informazioni alla SIAE per
meglio conoscere come siano impiegati i proventi del diritto
d'autore in Italia.
L'impegno dell'AIB si muove
attualmente su due piani distinti: da una parte si cerca il
confronto istituzionale, dall'altra si promuove la
sensibilizzazione dell'opinione pubblica attraverso la
campagna No
al prestito a pagamento.
La campagna coinvolge gli utenti delle biblioteche e gli
autori tramite una raccolta di firme, che terminerà
il 31 maggio per essere consegnata al Presidente della
Commissione europea. Sul piano istituzionale l'AIB ha
chiesto nel febbraio 2004 (lettera
del febbraio2004) ed
ottenuto l'apertura di un tavolo di concertazione
istituzionale, al quale sono presenti l'Associazione
Nazionale Comuni Italiani (ANCI), l'Unione italiana delle
Province (UPI), le Regioni, i Ministeri (Beni Culturali,
Università, Politiche comunitarie), la Conferenza
italiana dei rettori (CRUI) e l'AIB, in rappresentanza delle
associazioni professionali bibliotecarie. Su interessamento
della Presidenza del Senato i lavori hanno preso avvio il 25
marzo scorso.
Tre le iniziative recenti
è stata inoltre segnalata la giornata di studio sul
prestito svoltasi presso il Senato il 4 maggio
scorso.
indice
IAML
Italia - 11. Convegno annuale, Bologna 7 maggio
2004
|
|
Fiorella
Pomponi
Il manuale di catalogazione
musicale
|
Il gruppo sulla
catalogazione è nato in risposta alle esigenze emerse
durante il corso di catalogazione organizzato dalla IAML-
Italia a Brescia (17-20 aprile 2002). Per la redazione di
una normativa specifica per i diversi tipi di materiali
musicali sono stati costituiti quattro sottogruppi
(documenti sonori, manoscritti, musica a stampa, libretti),
mentre le norme sul titolo uniforme così come le
intestazioni ai nomi nelle loro relazioni all'opera,
all'espressione, alla manifestazione sono oggetto di studio
da parte dellíintero gruppo.
All'inizio dei lavori il
gruppo ha preso contatto nel marzo 2003 con la Commissione
RICA per presentare il proprio programma e segnalare alcuni
problemi che la catalogazione della musica comporta. La
Commissione si è dimostrata molto disponibile a uno
scambio di documentazione e ha richiesto al nostro gruppo
alcuni esempi di titolo uniforme relativi alla musica e un
glossario. Questo spiega perché i primi documenti
preparati siano una bozza di norme per la redazione del
titolo uniforme (che verrà discussa a Milano il 18
maggio) e un Glossario.
I
coordinatori dei sottogruppi hanno poi esposto un breve
resoconto sull'attività svolta
Documenti
sonori (Fiorella Pomponi).
Sulla falsariga dello
standard ISBD è stata redatta una bozza di norme per
la descrizione, la cui forma finale di presentazione
sarà redatta in similitudine alla guida SBN per i
materiali librari. Tra i temi discussi si
segnalano:
- la proposta di
considerare editore della registrazione sonora
letichetta discografica, come indicato da AACR2 ,e
non la casa discografica detentrice dei diritti, come
proposto da ISBD(NBM) e dalle norme francesi
AFNOR.
- il trattamento dei
numeri identificativi (Etichetta discografica, ISWC; EAN;
UPC) e della loro molteplicità
- la definizione di
unità bibliografica per le pubblicazioni in
più entità, argomento in discussione anche
a livello internazionale (IFLA Meeting of Experts on an
International Cataloguing Code. Working Group 4:
Multipart structures).
- la scelta della fonte
dellinformazione secondo quanto proposto da ISBD
(fonte dellinformazione è il supporto a meno
che il contenitore non presenti un titolo dinsieme
assente sul documento) oppure secondo una regola pratica
che utilizza il supporto per i documenti sonori singoli,
e il contenitore per le pubblicazioni in più
unità.
Musica
a stampa (Marcoemilio Camera).
Il gruppo utilizza come base per il proprio lavoro lo
standard ISBD (PM) con l'intento di arricchirne alquanto le
esemplificazioni. La fusione della base dati Musica in
Indice 2 ha posto in luce la necessità di adeguare
alcune prassi adottate in passato per la musica stampa alle
indicazioni esistenti per i materiali librari in SBN. In
particolare occorre chiarire il trattamento delle edizioni e
delle ristampe in relazione alle caratteristiche
dell'editoria musicale. Se per i materiali librari
un'edizione è rappresentata da una singola
registrazione catalografica, in cui sono incluse le diverse
ristampe di quell'edizione, in musica si pone il problema
che le stesse lastre possono essere state utilizzate per
stampare in un arco di tempo molto ampio e quindi si crea la
necessità di distinguere i documenti appartenenti
sì ad una stessa edizione ma a ristampe molto
distanti tra loro nel tempo. Per altro l'indicazione di
timbro a secco non differenziando propriamente diverse
edizioni, non deve essere trascritta nell'area della
pubblicazione.
Manoscritti
musicali (MassimoGentili-Tedeschi)
La normativa di
catalogazione dei manoscritti musicali al momento è
legata alla creazione di uno standard proprio esemplato su
ISBD, ad oggi assente. Base di partenza del gruppo di lavoro
è l'analisi del formato ISBD (A) e la struttura
dell'Indice 2 di SBN. La parte relativa alla descrizione del
manoscritto sarà affrontata dopo la definizione del
titolo convenzionale.
Libretti
per musica (Tiziana Grande)
I libretti comportano
un'elaborazione normativa autonoma rispetto alle altre
tipologie di materiali musicali. Sebbene molte possano e
debbano essere le riflessioni comuni con chi si sta
occupando di manoscritti musicali, di edizioni musicali e di
documenti sonori, non è possibile prescindere dalla
considerazione che mentre questi materiali costituiscono
realmente dei materiali speciali che in quanto
tali necessitano di apposite norme catalografiche
i libretti d'opera sono, di fatto, materiali librari
in cui la parola scritta veicola un contenuto che è
di speciale interesse per un particolare tipo di utenza.
È
questo il motivo per cui in SBN i libretti non prevedono un
codice di designazione specifica del materiale [in
Indice 2: tipo di record] codice riservato solo
ai materiali non librari mentre, la particolare
natura dei libretti certamente richiederebbe per essi
linserimento di uno specifico codice di genere.
Queste
considerazioni, che potrebbero apparire banali, sono
sollecitate dall'esperienza fatta col gruppo napoletano che,
tra il 2000 e il 2001, ha catalogato gli oltre 9000 libretti
del Conservatorio di musica «S.Pietro a Majella» e
dalla constatazione del fatto che molti catalogatori,
utilizzando il software SBN-Musica, sono stati portati a
considerare i libretti come materiale speciale, a lamentare
l'assenza di normative specifiche per essi, a riferirsi
più alle norme di catalogazione musicale che a quelle
esistenti per i libri, operando scelte catalografiche
rispondenti più a istanze di carattere musicologico
che biblioteconomico.
Oggi, dopo
aver catalogato oltre 10.000 libri antichi e moderni in SBN,
il collega Mauro Amato, il gruppo di catalogatori napoletani
ed io, siamo giunti a riconsiderare tutto il lavoro svolto
in passato sui libretti, consapevoli di quanto un'attenta
descrizione degli aspetti fisici e dei "dati di esemplare"
di un libretto antico possa offrire, anche al musicologo,
informazioni molto più utili del legame al nome
dell'ultima delle maestranze citata in un libretto, o della
compilazione del campo forma nel titolo uniforme di
un libretto.
Proprio il
passaggio obbligatorio per una schermata strutturata di
Titolo Uniforme concepita per i materiali musicali ha
rappresentato l'elemento più fuorviante per chi ha
catalogato libretti con la procedura SBN-Musica. Fin dalla
scelta del titolo di ordinamento, il catalogatore
è stato fortemente condizionato da quanto abituato a
fare per i titoli uniformi dei documenti musicali. Spesso
egli ha unificato sotto lo stesso titolo di ordinamento non
solo libretti di una stessa opera in musica pubblicati con
titoli, personaggi e testi più o meno profondamente
modificati per motivi di censura o di rappresentazione, ma
anche testi diversi relativi a versioni diverse di un'opera
in musica, stravolgendo in tal modo quanto previsto dalle
RICA e da SBN per i titoli uniformi dei libri.
Una cosa
è infatti unificare sotto lo stesso titolo uniforme
due edizioni della Divina Commedia di Dante Alighieri
pubblicate una col titolo La Divina Commedia e
l'altra col titolo Terze Rime. Altra cosa è
unificare sotto lo stesso titolo uniforme Fermo e
Lucia con I Promessi Sposi di Alessandro
Manzoni.
I legami
Titolo-Titolo previsti da SBN consentono, peraltro, di
garantire comunque tutti gli accessi utili
all'individuazione di un'opera, accessi che è sempre
opportuno evidenziare in una nota generale ("Prima versione
del romanzo I Promessi Sposi" oppure "Libretto della
versione napoletana dell'opera").
Oggi alla
luce dell'evoluzione dell'Indice SBN, è più
opportuno ragionare in termini non più di una base
dati specialistica, com'era SBN-Musica, ma di una base dati
integrata che consente, accanto al trattamento dei libri
anche quello dei materiali speciali. È quindi sempre
più necessario che il catalogatore non sottovaluti la
particolare natura dei libretti, nati per la musica e per
documentare le diverse esecuzioni/rappresentazioni di opere
musicali, e che conosca approfonditamente i riferimenti
normativi previsti per la catalogazione dei diversi
materiali.
Ciò
che il gruppo di lavoro sui libretti intende innanzitutto
elaborare è pertanto una Guida in cui siano definite
chiaramente le particolari caratteristiche dei libretti per
consentirne il riconoscimento (individuazione
dell'unità bibliografica); siano definite le varie
parti del libretto che necessitano di autonomo trattamento
catalografico (individuazione dell'unità
catalografica); sia proposta una normalizzazione dei dati
oggi mancanti o che, omessi in altri tipi di materiali
librari necessitano invece di rilevamento per i libretti;
sia riprodotta un'ampia casistica di esempi accompagnata da
uno schema a griglia che, area per area, riporti gli
elementi da trascrivere e la forma in cui trascriverli, la
citazione degli specifici riferimenti normativi, i possibili
collegamenti (notizie e/o nomi) e le eventuali
note.
Titolo
uniforme (Fiorella Pomponi)
È stata
analizzata la normativa a livello internazionale tenendo
presente le norme anglosassoni AACR2, le norme francesi
AFNOR, e le norme tedesche RAK-Musik. Da questa analisi
è emersa la distanza esistente in alcuni casi tra le
diverse tradizioni catalografiche nazionali. Ad esempio,
nella tradizione tedesca la cantata Nr. 71 Gott ist mein
König di Johann Sebastian Bach ha come titolo
uniforme [Kantaten, BWV 71], mentre nella tradizione
angloamericana il titolo uniforme è [Gott ist
mein König].
Per quanto riguarda la tradizione
italiana è necessario definire all'interno della
normativa il titolo uniforme, distinguendolo dal titolo
convenzionale utilizzato nella base dati Musica nel quale
sono confluiti in passato tanto il titolo uniforme quanto i
campi strutturati per l'accesso ai documenti
(strumenti, organico, forma musicale). Ad esempio si
tratterà di identificare lorganico della
composizione da indicare nel titolo uniforme, distinguendolo
dai 4 campi di accesso strutturati utilizzati in base dati
SBN (organico sintetico e analitico della composizione;
organico sintetico e analitico dellelaborazione). Sono
stati oggetto di discussione anche i problemi inerenti la
punteggiatura. Una bozza di testo è stata di recente
sottoposta al commento dei componenti il gruppo e
sarà analizzata in una riunione il 18 maggio
prossimo.
A tal proposito F. Riva ha
ricordato la necessità di coordinare la riflessione
in corso al recente dibattito internazionale, dove la
problematica del titolo uniforme è strettamente
connessa allo scambio dei dati di autorità e alla
costituzione di un Authority file virtuale internazionale
(VIAF). A tal fine risulta prioritaria la discussione sulla
struttura del titolo uniforme, alla quale l'Italia potrebbe
portare un proprio contributo al prossimo convegno
internazionale di Oslo.
indice
IAML
Italia - 11. Convegno annuale, Bologna 7 maggio
2004
|
|
Licia
Sirch
L'evoluzione
del progetto IRMA per il censimento degli archivi
musicali in Italia
|
Nell'ambito dello studio di
fattibilità della partecipazione italiana ad IRMA, si
è ritenuto necessario verificare le modalità
con cui gli altri paesi partecipano al progetto. Occorre
infatti definire se sia più confacente alle
necessità della comunità italiana una
partecipazione diretta al database di IRMA o se sia il caso
di creare un database nazionale coordinato con il progetto
internazionale. Si è così posto a confronto
IRMA con il progetto Cecilia
del branch inglese della IAML. Cecilia ha
per scopo il censimento e la descrizione di tutte le
collezioni di musica presenti in vari tipi di istituti e
costituisce il punto di partenza per la collaborazione
inglese ad IRMA. Il confronto ha messo in luce come
Cecilia e IRMA abbiano gli stessi obiettivi ma si
presentino in maniera diversa e usino metodologie diverse.
IRMA si pone sulla scia dei repertori internazionali
patrocinati dalla IAML e dalla SIM (RISM, RILM; RIPM),
mentre Cecilia non si riferisce agli standard in
maniera costante ma ha approntato uno schema per la raccolta
dei dati (testando accuratamente il RSLP [Research
Support Libraries Programme] Collection Level
Description Schema nelle aree dei soggetti specifici),
costituendo di fatto un piano superiore dell'informazione in
cui confluiscono informazioni già esistenti e in cui
dialogano sistemi diversi.
Sono stati presi contatti
con Giancarlo Rostirolla che ha annunciato la pubblicazione
a breve della nuova edizione di Biblioteche e archivi
musicali italiani, una nuova mappa (Roma,
1993).
Nel corso della discussione
è stato sottolineata la necessità che il
progetto italiano connesso ad IRMA si concentri sul
censimento delle fonti documentarie musicali di tipo
archivistico. Massimo Gentili-Tedeschi ha fatto presente
come il sito della IAML-Italia possa eventualmente ospitare
una base-dati. Gianfranco Miscia ha fatto presente la
possibilità di creare un database nazionale
utilizzando la procedura Sesamo, promossa dal
Ministero dei Beni culturali, nella versione predisposta per
i censimenti (Nautilus).
indice
IAML
Italia - 11. Convegno annuale, Bologna 7 maggio
2004
|
|
Antonio
Caroccia
Il
Coordinamento delle biblioteche, archivi,
mediateche, musei e centri di documentazione
musicale della Campania
|
Per recuperare, studiare,
valorizzare e diffondere la cultura musicale di Napoli e
della sua regione, nonché delle sue fonti
documentarie, la Sezione Campania dell'AIB ha promosso e
sostenuto la costituzione di un coordinamento, siglato da un
protocollo d'intesa, tra i Conservatori della regione, la
Biblioteca Nazionale e Universitaria di Napoli, il Teatro
della canzone napoletana (Trianon) e il Consorzio di servizi
culturali Mediateca 2000.
Il coordinamento denominato
CampaniaMusica.doc si propone di:
- censire il patrimonio
musicale regionale;
- creare un Opac musicale
regionale e una biblioteca digitale musicale campana,
integrata nelle iniziative nazionali e internazionali del
settore;
- realizzare sviluppi
innovativi per gli utenti, come lapertura e la
gestione di aree di ascolto musicale per diverse
tipologie di utenti; lerogazione di servizi per
lutente remoto quali il reference on-line e
il document delivery di documenti musicali, nel
rispetto della normativa vigente sul diritto
dautore; la promozione di laboratori di produzione
musicale;
- sviluppare e valorizzare
la professionalità nel settore, attraverso il
rafforzamento e il sostegno delle iniziative associative
nazionali per il riconoscimento giuridico della
professione.
Come prima iniziativa il
Coordinamento ha predisposto una scheda per il Censimento
delle fonti musicali delle biblioteche della Campania con il
fine di determinare l'esatta consistenza e le
caratteristiche del patrimonio culturale musicale
regionale.
Il coordinamento si è
dotato di una lista di discussione raggiungibile
all'indirizzo aib_campania_musica@yahoogroups.com
e di una casella di posta elettronica <aib_campania_musica@yahoo.it>